Ciao, mi chiamo Giuseppe Marsilio, sono un Tree Climber e sono un istruttore formatore di Rete Formazione Albero.
Oggi vorrei esporti la mia opinione su come utilizzare il bloccante alla caviglia.
Come tutte le tecniche legate al treeclimbing anche la risalita sulla corda di servizio, piuttosto che di lavoro, ha subito molti cambiamenti nel corso degli anni, sia dal punto di vista tecnico che dell’attrezzatura utilizzata. Si è così passati, semplificando, dalla risalita in footlock utilizzando un nodo come sistema di sicurezza (vedi foto 1)
Foto 1
alla doppia maniglia – staffa e bloccante, alla risalita in corda doppia o corda singola e molti altri sistemi con infinite varianti, ed ogni volta vi sono state revisioni che hanno apportato migliorie anche dal punto di vista ergonomico. Anche l’ultima tendenza a risalire su corda singola con bloccante alla caviglia, al ginocchio e sistema di discesa installato va nella stessa direzione.
Come ogni sistema però necessita di qualche accortezza visto che il sistema perfetto non esiste! Quelli precedentemente elencati erano molto affidabili se utilizzati correttamente ma potenzialmente molto affaticanti per spalle braccia e mani, oppure per le ginocchia ed il bacino (vedi foto 2);
Foto 2
mentre l’ultimo sistema, a mio avviso, potrebbe creare problemi ai legamenti della caviglia che indossa il bloccante.
L’articolazione della caviglia è una delle più complesse del corpo umano perché composta da molteplici ossa, tendini e muscoli che devono muoversi in sincronia e sotto il costante peso del corpo. (vedi foto 3)
Foto 3
Non è mia intenzione fare qui una digressione sull’anatomia o sulla fisiologia della caviglia, tantomeno una recensione delle diverse tipologie di attrezzature utilizzate ma focalizzare l’attenzione su quello che ho potuto constatare in diversi cantieri, cioè una postura ed un movimento potenzialmente scorretto e pericoloso della caviglia che indossa il bloccante (vedi foto 4).
Foto 4
La risalita lungo la corda dovrebbe idealmente mimare la risalita su di una scala per cui le caviglie dovrebbero essere “dritte” e non avere una supinazione della caviglia come nella classica distorsione tibiotarsica (vedi foto 5)
Foto 5
La differenza è che sulla scala la spinta è prevalentemente sulla parte centrale ed anteriore del piede mentre nella risalita su corda dovrebbe essere sulla zona del tallone con la punta del piede leggermente sollevata. Questo può essere ottenuto con un corretto posizionamento del bloccante ed una spinta sul tallone come per “tallonare”.
Essendoci molti tipi di bloccanti ed ancor più di scarponi non è facile dare suggerimenti precisi, è però possibile controllare il movimento della caviglia ed apportare le necessarie modifiche, ad esempio usando scarponi non troppo morbidi e provando il bloccante in diverse posizioni, magari alzandolo o abbassandolo. E…buone risalite!
Giuseppe Marsilio